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Studiare inglese in Sudafrica: tra safari e lezioni

Studiare inglese in Sudafrica offre un'esperienza unica, ma non è per tutti: informati bene su sicurezza, scuole e cultura prima di partire.

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#Alloggi #Testimonianze #Consigli pratici #Visto Studente #Assicurazione Sanitaria

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Studiare inglese in Sudafrica: quello che nessuno ti dice (ma dovresti sapere)

Se stai considerando di studiare inglese all’estero, magari ti è già venuta in mente una meta come il Regno Unito o l’Irlanda. Poi, magari, qualcuno ti ha parlato del Sudafrica — con tutti i suoi colori, i safari, i paesaggi immensi e una cultura che non si dimentica facilmente. Ma com’è davvero imparare l’inglese qui? Che cosa c’è di bello, quali sono le vere sfide, e per chi può essere la scelta giusta?

Perché alcuni scelgono il Sudafrica (e altri no)

Parliamoci chiaro: il Sudafrica non è la prima scelta che viene in mente quando si pensa a studiare l’inglese. Questo, però, è già il suo bello: ti trovi in un posto super internazionale, dove l’inglese lo parli ovunque, ma allo stesso tempo puoi vivere esperienze fuori dal comune rispetto ai soliti college affollati da italiani. A Città del Capo e Johannesburg c’è una buona offerta di scuole (vere, riconosciute), e l’inglese, pur essendo solo una delle tante lingue ufficiali, è usato davvero ovunque. Si impara a vivere e a comunicare per davvero, fuori dalla classe.

Pro veri (senza filtri):
  • L’inglese lo senti e lo parli in ogni situazione, non solo tra le mura della scuola.
  • La vita costa meno che nel Regno Unito, Australia o Stati Uniti — anche l’alloggio e i pranzi fuori sono abbordabili (ma occhio ai voli).
  • Puoi viaggiare, fare un safari, camminare in posti pazzeschi e uscire dalla tua comfort zone — molto più di quello che avresti tra le solite quattro mura.

Cosa sapere prima di partire (davvero)

Il Sudafrica, però, non è la scelta giusta per tutti. Non giriamoci attorno: ci sono cose che vanno sapute prima di fare la valigia.

E la sicurezza?

Domanda onesta: il Sudafrica convive ancora con disuguaglianze e alcune zone delle grandi città non sono consigliate, soprattutto la sera o se si è da soli. Meglio scegliere quartieri più tranquilli, ascoltare i consigli di chi ci vive e delle scuole stesse (e difendere il portafoglio dal classico “turista distratto”).

Come funzionano le scuole?

Ce ne sono per tutti i livelli e obiettivi: intensivo, semi-intensivo, preparazione IELTS o TOEFL, classi piccole e molta attenzione — ma solo se la scuola è accreditata (te lo diciamo già: non tutte lo sono). Informati prima, oppure chiedi a chi ha già provato.

Quanto costano le cose?

I corsi costano meno rispetto a Londra, New York, Sydney. Anche l’affitto di una stanza e la spesa sono fattibili, soprattutto per chi non punta al super lusso. Unico neo: il viaggio dall’Italia. I biglietti aerei non sono proprio regalati, quindi mettilo in conto.

È meglio del Regno Unito? Dipende

Ti facciamo una mini panoramica comparativa, senza pretese di “classifica”:

  • Sudafrica: spendi di meno, vivi la natura e una cultura diversa, ma sicurezza e distanza sono da valutare bene.
  • Regno Unito/Irlanda: più prevedibile, caro ma stabilità e città storiche.
  • USA/Australia: affascinanti, ma costi alle stelle (e pratiche burocratiche da mal di testa).
  • Olanda: suona spesso in inglese, ma non è proprio lo stesso che vivere dove l’inglese è lingua materna.

Chi cerca comodità e zero problemi logistici di solito non sceglie il Sudafrica come prima opzione. Chi ha voglia di una scossa, invece, spesso torna cambiato (nel bene e nel male).

Esperienze vere: quello che non si legge sui depliant

Matteo, 20 anni:
“All’inizio avevo paura sia per la distanza che per la sicurezza. Poi, grazie anche ai consigli di Studey su dove stare e come muovermi, mi sono sentito davvero immerso. Mai avrei pensato di fare lezione la mattina e vedere una giraffa il pomeriggio. Inglese migliorato, paura superata (almeno in parte), e un viaggio che mi ha cambiato.”

Sara, 19 anni:
“Non è stato tutto facile: la burocrazia per il visto mi ha mandato letteralmente in tilt, ma trovare qualcuno che mi aiutasse con le scartoffie è stato fondamentale. Ho scelto una scuola che offriva anche simulazioni IELTS: ho preso il certificato e una nuova autostima. Se non fossi partita con le idee chiare, però, avrei buttato soldi.”

FAQ (quelle che fanno davvero tutti)

Serve un visto particolare?

Per corsi brevi i cittadini italiani possono entrare da turisti (entro 90 giorni). Ma le regole cambiano spesso: meglio chiedere conferma prima di prenotare (e attenzione ai rinnovi). Per periodi più lunghi, serve il visto studente — qui la burocrazia non brilla per semplicità.

L’inglese del Sudafrica è diverso?

La prima volta che senti un sudafricano parlare, potresti spalancare gli occhi: accento unico, parole locali mischiate con l’inglese “classico”. Ma è solo questione di qualche settimana prima di farci l’orecchio.

Si può lavorare mentre si studia?

Per chi va con visto turistico o su corsi brevi, lavorare è praticamente impossibile (e rischioso). Per periodi lunghi, bisogna vedere i dettagli caso per caso: non è la libertà che si trova in Australia, per capirsi.

Cosa può davvero andare storto (e come evitarlo)

  • Sicurezza: devi davvero prestare attenzione e non improvvisare, specie nelle grandi città.
  • Nostalgia/solitudine: tra distanza e fuso orario, non è facilissimo improvvisare videochiamate con chi hai lasciato a casa. Preparati psicologicamente.
  • Assistenza sanitaria: meglio munirsi prima di assicurazione — la sanità pubblica lascia spesso a desiderare fuori dai circuiti principali.
  • Adattamento: la cultura e le abitudini sono diverse, e non tutti si trovano subito a loro agio.

Alternative, senza illusioni

Se quello che cerchi è un’esperienza internazionale senza “salti nel buio”, puoi valutare Irlanda, Olanda, o magari il Canada. Se invece hai davvero voglia di cambiare aria, e una certa dose di spirito di adattamento fa parte del tuo DNA, allora il Sudafrica può essere una pista da considerare sul serio. L’importante è partire informati — a occhi aperti, non a cuor leggero.

Un consiglio da chi ci è passato

Non affidarti alle promesse facili (“vieni e sarà tutto perfetto!”): chiedi sempre consigli a chi in Sudafrica c’è stato, sia lato scuola che vita vera. Confronta, valuta senza fretta, parla con chi fa da ponte tra la tua realtà e quella dove vorresti andare. Studey c’è anche per dirti che forse, alla fine, il Sudafrica non fa per te — meglio scoprirlo ora che dopo, con qualche rimpianto e qualche euro in meno.

Se invece vuoi parlarne con qualcuno che ci è già passato, scrivici: niente marketing aggressivo, solo risposte oneste (anche su dubbi pratici come i visti, le scuole, i quartieri dove cercare casa, ecc). E se invece troverai che un’altra strada fa più al caso tuo, va benissimo così. L’importante è sentirsi pronti davvero — il resto si impara strada facendo.

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Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.

Fonti: Giocamondo Study • Studiare in Olanda • Informagiovani Roma • Studey • bunq
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