Studiare Scienze della Comunicazione in Irlanda: cosa c’è da sapere davvero
Se stai pensando di iscriverti a Scienze della Comunicazione e l’idea di farlo in Irlanda ti sta passando per la testa, sappi che ci sei passato anche chi scrive (o chi risponde a queste domande ogni giorno). L’Irlanda non è solo la terra delle pecore e dei paesaggi verdi: è una delle destinazioni preferite dagli studenti italiani che cercano corsi di comunicazione “in inglese ma non troppo lontano”, e su questo possiamo darti qualche dritta vera — niente brochure patinate, promesso.
Perché proprio l’Irlanda?
Il primo motivo, diciamolo, è l’inglese: partire da subito in un contesto dove la lingua è centrale ti semplifica la vita dopo, quando entri nel mondo del lavoro (in Irlanda o altrove). Ma c’è anche una questione di approccio: le università irlandesi sono molto più pratiche di quelle italiane, e spesso qui si impara facendo oltre che leggendo. Insomma: meno teoria astratta, più workshop, progetti e lavori di gruppo.
E sì, i costi delle tasse universitarie qui di solito sono meno alti rispetto a Inghilterra o Stati Uniti, anche se Dublino per vivere…beh, ne parliamo più sotto con onestà.
Che corsi ci sono? (E cosa cambia davvero)
Le università in Irlanda offrono un ventaglio piuttosto ampio dentro il mondo “comunicazione”: da chi è fissato con i social a chi sogna la radio, dal futuro esperto in PR al giornalista digitale. Qualche esempio (senza filtri):
- Comunicazione e Media Digitali: Se ti appassiona tutto quello che è social, video, produzione di contenuti, qui non li studi solo a livello teorico: si sporca le mani con progetti pratici — e spesso si lavora direttamente con aziende.
- Comunicazione aziendale e marketing: Qui si parla di branding, campagne pubblicitarie, pubbliche relazioni. Non sempre tutto è “glamour”, però è uno dei settori con più offerte di stage.
- Giornalismo e comunicazione sociale: Se vuoi lavorare con i media e le ONG, questa può essere la strada. Spesso c’è molta attenzione a temi di attualità, etica e informazione responsabile.
Nota pratica: tanti corsi prevedono tirocini più o meno obbligatori. Non sono una bacchetta magica, ma sono quasi sempre la porta d’accesso ai primi contatti nel settore.
Cosa serve davvero per iscriversi?
Qui arriva la parte meno entusiasmante — la burocrazia. Serve:
- Diplomi o certificati italiani in regola;
- Certificazione d’inglese (IELTS, TOEFL, Cambridge, ecc). Senza non si va lontani, appunto perché le lezioni sono tutte in inglese e non tarate su chi “capisce poco”;
- Un “personal statement” (una lettera dove ti racconti e spieghi perché vuoi proprio comunicazione e proprio in Irlanda);
- Lettere di referenze. Se non sai bene da chi fartele scrivere e in che formato, siamo qui anche per farti capire come si fa senza farti venire l’ansia.
Molti si bloccano già qua, pieni di dubbi e timori. Tranquillo: è normale, e se vuoi due occhi in più per rileggere i documenti, puoi chiedere supporto anche solo per un check, non per forza per tutto.
Parliamo di opportunità… e dei problemi reali
C’è lavoro dopo?
Risposta vera: dipende. Il mercato irlandese legato al digital, marketing e media è in crescita — ma nessuno può garantirti un contratto appena finisci. Farai sicuramente più fatica se non cerchi contatti già durante l’università. Gli stage aiutano molto, ma vanno cercati con anticipo (e serve anche un po’ di fortuna).
L’ambiente internazionale fa la differenza?
Sì, e cambia molto rispetto all’università italiana. Preparati a essere uno dei tanti, ma anche a conoscere persone da tutto il mondo. Se all’inizio ti senti spaesato (non sei solo!), con il tempo può diventare il punto di forza.
E il costo della vita?
Qui va detta tutta: Dublino è tra le città più care del continente. Affitti alti, vita non particolarmente economica — ma alcune università sono in città meno costose (tipo Limerick, Cork). Un budget realistico va fatto, e qui è inutile mentire: serve disciplina, oppure cercare lavoretti già dal primo anno.
Le differenze con l’Italia si sentono?
Sì, specie nell’approccio allo studio. Niente “prof” sempre dietro, dovrai arrangiarti di più, lavorare tanto in gruppo, gestirti da solo scadenze e progetti. Non è per tutti, e non è un difetto ammetterlo.
Voci dalla realtà (davvero, non “testimonial” a pagamento)
Marco, uno dei nostri, ci ha raccontato così il suo primo anno:
“Non sono stati mesi facili, specie all’inizio. Non capivo bene come fare gli esami, mi sono sentito una schiappa più di una volta. Ma lo stage verso la fine del primo anno mi ha cambiato le carte in tavola, e ora lavoro in un’agenzia media a Dublino. Se non avessi chiesto aiuto quando serviva, probabilmente avrei mollato.”
Sara aggiunge:
“Per me la differenza l’ha fatta avere qualcuno che mi aiutasse a capire come scrivere la lettera motivazionale. Sono passati due anni, e ancora ripenso a quella settimana di riletture e revisioni!”
E se non fossi sicuro? Alternative, dubbi e consigli pratici
Non sei obbligato a scegliere subito, né a puntare per forza sull’Irlanda. Il Regno Unito o l’Olanda possono offrire percorsi simili, magari con più borse di studio o master pensati per corsi “ibridi” (ad esempio comunicazione + business, comunicazione + tecnologia).
Se invece è l’inglese a spaventarti, considera un corso intensivo prima della domanda — molti lo fanno, e nessuno nasce già pronto. Nessuna scelta è definitiva o “giusta per forza”: lo puoi decidere anche strada facendo.
Domande classiche – risposte oneste
Meglio triennale o solo master?
Se sei fresco di liceo, la triennale è il passo naturale. Il master è più utile se vuoi davvero specializzarti su qualcosa (magari dopo una triennale in Italia). Non c’è una regola migliore, ma considera bene anche i costi e quanto vuoi restare all’estero.
Esperienza lavorativa: serve già prima?
Non è richiesta per forza. Ma tutto quello che metti nel CV — anche solo organizzare eventi per associazioni, fare volontariato, ecc — aiuta!
Come faccio a restare aggiornato su costi e scadenze (senza esaurirmi)?
Non vergognarti di chiedere. Le info online cambiano in continuazione, ed è normale non capirci molto. Puoi confrontarti sia con Studey che direttamente con i servizi delle università: meglio una domanda in più che una deadline mancata.
In sintesi
Chi parte per comunicazione in Irlanda si mette in gioco davvero. Non promettiamo miracoli, ma se vuoi parlare con qualcuno che ci è già passato e ti dica anche cosa NON funziona (oltre a cosa ha funzionato), siamo qui per sciogliere dubbi e rispondere senza filtri.
Hai domande? Una consulenza non ti obbliga a nulla. Facci sapere cosa ti spaventa davvero, o cosa vorresti capire meglio — anche solo per fare un confronto realistico prima di decidere. Siamo studenti anche noi, e non ci dimentichiamo cosa vuol dire partire da zero.