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Come gestire il cambio valuta durante un viaggio studio

Gestire il cambio valuta prima di un viaggio studio è fondamentale per evitare ansie e spese inutili. Ecco come farlo in modo efficace.

62 letture
Destinazioni: 🇮🇪 Irlanda 🇬🇧 Regno Unito 🇺🇸 Stati Uniti
Argomenti: Viaggi Studio
#Consigli pratici #Guida #Assistenza Pratica

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Gestire il cambio valuta quando parti per un viaggio studio all’estero sembra una di quelle cose “pratiche” che spesso si rimanda, ma poi, quando ti trovi fuori dall’Italia con una nuova moneta in mano, può davvero diventare una fonte di ansia. Ci siamo passati tutti: quei primi giorni in cui ogni spesa sembra più complicata, quel dubbio davanti al bancomat, la paura di perdere soldi per colpa di commissioni misteriose.

Nessuno sogna di trascorrere il primo mese di università contando gli spicci o, peggio, restando bloccato perché la carta smette di funzionare. Qui non troverai promesse magiche—solo consigli onesti, con qualche storia vera. Ci teniamo che tu parta più tranquillo.

Perché pensarci prima ti evita un po’ di mal di pancia

In UK hai le sterline, in Irlanda gli euro (ma spesso le carte cambiano regole rispetto all’Italia), in USA dollari e così via. Non ci scappa: dovrai capire come gestire i soldi in modo diverso da casa. Farsene carico prima serve a:

  • Non buttare soldi in commissioni evitabili
  • Non portare con sé una pila di contanti (troppo rischioso e superato)
  • Sapere in anticipo se sei coperto per le piccole spese quotidiane, l’affitto, i viaggi… ma anche le emergenze

Cosa puoi fare, davvero, PRIMA di partire

  • Datti un’occhiata al tasso di cambio vero
    Google aiuta, ma occhio: il tasso che trovi online è spesso diverso da quello che ti applicherà la banca o l’agenzia di cambio sotto casa. A volte la differenza sembra minima, ma se cambi tutto il budget già accantonato, rischi di perderci più di quanto immagini.
  • Conto multi-valuta o carta prepagata
    Ce ne sono un sacco ormai: da Revolut, Wise (prima si chiamava TransferWise), N26… ma anche banche italiane stanno aggiornando le loro offerte. Il bello? Carichi in euro, spendi nella valuta locale con meno commissioni (in alcuni casi zero) rispetto al prelievo o al cambio in contanti. Non è sempre la soluzione perfetta, ognuno ha le sue richieste e limiti—vedi quale ti si adatta meglio e leggi le condizioni.
  • Cambia pochi contanti all’inizio, il resto con carta
    Portare tanti soldi di carta da cambiare all’arrivo ormai non ha senso. Gli aeroporti di solito hanno i peggiori tassi, le agenzie “tutte luci e colori” spesso nascondono commissioni. Meglio cambiare solo il minimo, per bus, taxi, o snack, e affidarti alla tua carta.
  • Controlla bene la carta italiana prima di partire
    Non tutte funzionano senza problemi all’estero. Magari spendi 5 euro di commissione per un semplice panino. Se la tua banca non offre soluzioni, guarda tra le carte online (molte pensate proprio per viaggiatori/studenti internazionali). Se non sai da dove partire, chiedici—possiamo almeno darti qualche dritta imparata a nostre spese.
  • Preleva solo se serve, e solo da banche serie
    Più prelevi, più rischi qualcuno si accorga del portafoglio pieno. Sembra banale, ma le città universitarie sono spesso piene di studenti-sprovveduti. Vai sui bancomat di banche ufficiali—America, UK, Irlanda… ovunque. E se hai dubbi sull'affidabilità, chiedi subito a un locale o a uno studente più “navigato”.
  • Scarica l’app della tua banca
    Magari non usavi l’app in Italia, ma all’estero è una salvezza: puoi controllare (quasi in tempo reale) quanto spendi, vedere subito anomalie e… renderti conto in fretta se stai sforando il budget.

Quali errori evitare, secondo chi ci è già passato

  • Inutile cambiare tutta la paghetta del mese appena arrivato: oltre a rischiare furti, spesso ti becchi il tasso peggiore possibile.
  • Le “carte tuttofare” a volte hanno limiti che non conosci: chiedi alla banca quanto puoi prelevare/spendere al giorno.
  • Oscillazione del cambio? Sì, se resti un semestre o più, cambiare il grosso del budget quando il tasso è più favorevole (nei limiti) può aiutarti a risparmiare qualche soldo senza ossessionarti ogni giorno sul mercato valutario.
  • Se hai la fortuna di ricevere la borsa di studio direttamente nel conto estero, occhio a come gestirai quei soldi e a quali saranno le spese ricorrenti (affitto, abbonamenti, telefono…).

Due storie “vere”

Marco, primo viaggio in Irlanda: “Ero terrorizzato di rimanere a secco, ho portato con me quasi mille euro in contanti. Li ho cambiati quasi tutti appena arrivato, ma il cambio era uno schifo e ho passato i primi giorni con la paranoia di perdere tutto. Con una carta prepagata sarebbe andata molto meglio.”

Sara, in UK dopo la Brexit: “Non avevo capito che le spese di prelievo sarebbero state così alte, ho usato sempre la carta italiana e mi sono ritrovata 80 euro ‘spariti’ in commissioni in un mese! Ho imparato a mie spese che le soluzioni ci sono, ma bisogna informarsi prima”.

Alcuni consigli pratici extra, che non tutti ti dicono

  • L’apertura di un conto locale può essere utile se resti davvero tanto tempo: chiedi però sempre alla tua università (alcune hanno partnership con banche che semplificano la procedura).
  • Per tasse universitarie o affitto, le università spesso hanno sistemi di pagamento online o bonifici: chiedi un dettaglio preciso sui costi e sulle eventuali trattenute di cambio.
  • Se qualcosa non ti torna o hai un problema con la carta, non aspettare: scrivici o chiedi nella community. L'abbiamo fatto tutti almeno una volta e nessuno si è mai sentito “sciocco” per questo.

Gestire il cambio valuta non è la cosa più spaventosa di uno studio all’estero, ma può fare la differenza tra una partenza piena di ansia e una in cui almeno questa voce la spunti dalla lista. Sii organizzato, fatti due conti, e se ci sono dubbi non restare da solo: tra noi di Studey, qualcuno quella figuraccia l’ha già fatta… e magari ti aiutiamo a evitarla.

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Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.

Fonti: Y-Axis • Studiare in Olanda • EU News • Studey • Educations.com
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