Scegliere se vivere in famiglia o in residence mentre si frequenta un corso di inglese all’estero sembra una di quelle cose che “si risolvono dopo”, ma in realtà impatta tantissimo sul tuo percorso. E non solo sulla lingua: cambia proprio il modo in cui vivi, impari, ti senti a casa (o no).
Qui non troverai promesse tipo “questa opzione è la migliore”, perché la risposta magica… non c’è. Il punto è capire cosa fa stare meglio te, e su questo possiamo aiutarti, sia prima che durante il viaggio, senza filtri.
Alloggio in famiglia: quando la casa degli altri diventa (piĂą o meno) casa tua
Se pensi “ok, mi butto in una famiglia e magari tra un mese sono bilingue”, ci sei quasi, ma non è proprio automatico. Certo, immergersi in un contesto dove l’inglese si parla a colazione, a cena, perfino davanti alla tv, ti costringe a fare quel salto linguistico che a scuola spesso manca. Sentirai accenti, modi di dire strani, magari anche battute che non capisci al volo (tranquillo, è normale, ci siamo passati tutti…).
C’è di buono che la famiglia può diventare una specie di punto fermo, almeno nella fase iniziale: qualcuno che, letteralmente, ti aspetta a casa. Un aiuto per capire le regole non scritte di un paese nuovo, dagli orari ai cibi, passando per le cose buffe del loro quotidiano. Se sei una persona che si ambienta parlando, ascoltando e lasciandosi coinvolgere, potresti sorprendere anche te stesso.
Ma… non è sempre tutto semplice. A casa di altri, le regole vanno rispettate: orari, abitudini, magari la tv si spegne presto o la cucina si usa poco. Può capitare di non “azzeccare” subito la famiglia giusta (magari hanno un cane enorme e tu sei allergico, o sono super silenziosi mentre tu ami chiacchierare…). Serve flessibilità e un po’ di pazienza, soprattutto i primi giorni, che per chiunque sono spaesanti.
Residence studentesco: tra autonomia e piccole (grandi) libertĂ
In residence sei teoricamente “più solo”, ma spesso ti ritrovi circondato da coetanei che vivono la stessa esperienza. Lì senti meno la pressione di doverti adattare a regole “familiari”: puoi scegliere tu quando cucinare la pasta, studiare fino a tardi (o procrastinare guardando serie con altri studenti che invece dovrebbero essere in biblioteca, proprio come te).
Spazi social: tanti momenti per conoscere nuove persone e magari stringere amicizie che vanno oltre la settimana di corso. Lì, la socialità nasce in modo spontaneo, ma c’è anche il rischio di vivere in una “bolla” internazionale: spesso si parla inglese, ma non sempre con madrelingua… e ci si trova a ridere tutti insieme degli errori, il che aiuta, ma non sostituisce l’immersione totale.
Attenzione: non sempre tutto fila liscio. I residence sono rumorosi, a volte troppo animati, e imparare a rispettare gli spazi altrui non è scontato (pareti sottili, coinquilini casinisti, cucina condivisa: chi cerca privacy totale potrebbe soffrire un po’).
Qualche spunto per decidere davvero
Alla fine i veri criteri sono meno “tecnici” del previsto. Sii onesto con te stesso:
- Hai davvero voglia di buttarti in un contesto super locale, anche con rischi di incomprensioni? Allora la famiglia è un acceleratore (e sì, a volte un bel test di pazienza).
- Preferisci una zona di comfort un po’ più internazionale, più indipendenza, magari anche cucinare per te e i tuoi amici? Il residence ti dà proprio questo.
- Sei molto giovane o tendi a sentirti spaesato? La famiglia può aiutarti ad ambientarti all’inizio.
- Ti spaventa di più dover adattare la tua routine agli altri, o l’idea di cavartela in autonomia totale?
E poi c’è il budget: i residence, specie quelli nuovi, spesso costano di più e vanno prenotati con un buon anticipo. Famiglia è di solito più economico, ma alcune cose (privacy, libertà ) si pagano in “moneta emotiva”.
Dubbi? Domande che ci fanno spesso
“Con la famiglia miglioro di più l’inglese?”
Quasi sempre sì, ma dipende da quanto partecipi alle dinamiche familiari. Se ti chiudi in camera, il salto non avviene per magia…
“In residence rischio di sentirmi troppo isolato?”
Dipende dal tuo carattere e dalla capacità di inserirti in gruppi nuovi – non tutti sono super espansivi e a volte serve un po’ di iniziativa.
“E se arrivo e non mi trovo bene?”
Succede, più spesso di quanto pensi. Noi ci siamo per aiutarti a trovare alternative, ma serve flessibilità e, a volte, un po’ di tempo per ambientarsi.
Insomma, scegliere tra famiglia o residence non è una formalità . Vale la pena parlarne davvero, ascoltare il racconto di chi c’è già passato, e magari chiarire dubbi anche pratici che non compaiono nelle brochure. Se vuoi un confronto senza filtri, puoi scriverci: siamo ex studenti e advisor che ci sono passati, con storie tutte diverse. Decidere come e dove vivere è già il primo passo per sentirti davvero parte dell’avventura — e non un semplice ospite fuori casa.