Studiare inglese per la politica: consigli veri (e vissuti) prima di partire
Quando parliamo di studiare inglese all’estero, spesso ci si immagina solo corsi e libri. Ma se il tuo sogno è lavorare nella politica internazionale, nei rapporti tra Stati, nelle ONG, il discorso cambia: non basta cavarsela in inglese a lezione. Serve molto di più. Serve, soprattutto, mettersi in gioco in contesti dove l’inglese si respira, si discute, si negozia — proprio come dovrai fare nella tua carriera.
Ti parlo chiaro: non è una salita semplice, né un percorso che si risolve con qualche settimana all’estero. Però si può affrontare con più consapevolezza (e qualche trucchetto imparato sulla pelle).
Perché un viaggio studio, sì, ma mirato davvero
L’inglese tecnico della politica è una lingua nella lingua. Le frasi scambiate in una tavola rotonda all’ONU, le mail con le ONG, le discussioni sui trattati europei: tutto gira su un lessico, dei codici, dei “non detti” che non trovi nei corsi standard.
Un’esperienza all’estero serve perché:
- impari sul campo come si argomenta e negozia
- ascolti e interpreti discorsi, dichiarazioni, toni, che suonano diversi dal libro
- ti immergi in ambienti dove la politica si vive davvero (universitĂ , think tank, conferenze, volontariato)
Ma attenzione: non basta scegliere “un corso di inglese a caso”. La destinazione e il percorso cambiano moltissimo.
Dove andare? (Spoiler: non c’è una meta magica)
Ci sono destinazioni con esperienze più “dal vivo” sul fronte politico — ma vanno scelte in base a quello che cerchi. E, francamente, anche al budget e alla burocrazia che sei pronto/a a sopportare.
Regno Unito
Si respira storia politica, ci sono università , parlamenti, eventi. Il lato meno bello? Costi notevoli e, dopo Brexit, serve organizzarsi per visti e permessi. Londra (ma anche Edimburgo) offre chance di ascoltare e parlare con chi fa politica davvero. Se vuoi puntare in alto sul networking, qui può fare la differenza.
Irlanda
Più accessibile rispetto al Regno Unito. L’ambiente è internazionale, e, anche se meno “sotto i riflettori”, ci sono ONG e opportunità di stage. Meno scelta, però, su corsi super-specialistici in scienze politiche.
USA
La patria di master, summer school, università famose. Qui trovi corsi che mescolano inglese e politica internazionale. Però, onestamente: la burocrazia per i visti può essere impegnativa e il conto, spesso, salato. Da valutare se hai le idee chiare e il portafoglio pronto.
Canada e Australia
Apertura e multiculturalità sono di casa — e spesso significa una didattica più “inclusiva”. Lontananza (e quindi costi di viaggio) pesano, però i programmi che prevedono internship o attività extra sono un buon punto a favore.
Consiglio spassionato:
Nessuna destinazione risolve tutto — scegli tenendo conto di quello che vuoi vivere, di cosa puoi permetterti, e preparati a gestire qualche intoppo burocratico. Scartare le alternative vicine non sempre è una buona idea.
Che corso cerchi davvero?
Un corso vale l’altro? Purtroppo, no.
Se vuoi lavorare nel settore politico o internazionale, cerca corsi che propongano:
- Moduli di inglese “settoriale”: diplomazia, negoziazione, relazioni internazionali…
- Simulazioni (Model UN, dibattiti, attivitĂ pratiche)
- Contatto diretto con professori o esperti del settore (non solo insegnanti d’inglese)
- Preparazione a certificazioni (IELTS, TOEFL) solo se davvero ti servono per accedere a lauree/master
Evita corsi che promettono miracoli (“in tre mesi parlerai come un ambasciatore!”). L’inglese perfetto non esiste e nemmeno la politica perfetta — meglio scegliere dove puoi davvero imparare qualcosa che ti servirà nella realtà .
Le difficoltĂ vere (quelle di cui parliamo poco)
- Le aspettative “Instagram”: non tornerai a casa fluent come Obama dopo sei settimane. Servono ore di errori, gaffe, telefonate capite a metà , e tanta pazienza.
- Il budget pesa: tra viaggio, corsi specialistici e alloggio, il conto sale. Occhio soprattutto a cosa offre il corso (se è solo grammatica, forse non ti serve davvero…).
- Burocrazia & shock culturale: alcune procedure per visti sono macchinose, altre banali ma nascoste. E all’estero certe “regole non scritte” non te le spiega nessuno (ma se vuoi te le raccontiamo noi…).
- Scegliere male: più comune di quanto si creda. Trovarsi in una classe di liceali che imparano “l’inglese base” può essere frustrante se punti alla politica internazionale.
Un’esperienza (vera) e gli errori più comuni
Marco, che ora lavora in un centro studi a Bruxelles, ci raccontava:
“Ho scelto un corso estivo a Londra perché volevo imparare l’inglese della politica, però mi sono accorto che il vero salto l’ho fatto parlando con chi viveva già in quell’ambito: dalle conferenze universitarie agli incontri con ex studenti. Senza quella rete, il corso da solo serviva a poco”.
Un errore che vediamo spesso? Dimenticarsi della preparazione ai documenti d’accesso. Curriculum, motivazione, personal statement: servono per entrare nei corsi migliori, ma anche per far capire chi sei. E qui farsi aiutare (o almeno farsi rileggere tutto!) cambia davvero le carte in tavola. Noi lo facciamo — e se non puoi permetterci di seguirti, parliamone e proviamo a darti comunque dei feedback.
Se partire ora è impossibile: alternative reali
La situazione non permette a tutti di prendere e partire. Nessun problema:
- Corsi online seri: insegnanti madrelingua, focus su politica internazionale, magari in piccoli gruppi.
- Workshop e summer school “a casa”: università italiane (e non solo) propongono eventi con ospiti internazionali e simulazioni.
- Erasmus/scambi accademici: vale mille volte di più di un corso lampo, perché sei obbligato a “vivere la lingua” in ogni situazione. E spesso hai accesso a eventi o stage con un budget più accessibile.
In sintesi
Un viaggio studio a tema politico può essere un investimento enorme — ma solo se lo costruisci sulla base giusta, senza illusioni e senza scorciatoie. Ci saranno giorni in cui penserai di aver sbagliato tutto, altri in cui capirai il senso di quello che stai facendo. L’importante è non cercare la perfezione, ma un percorso sincero che ti aiuti a crescere e a capire chi vuoi (e puoi) diventare in quell’ambiente.
Se non sai da dove partire o hai paura di commettere errori già fatti da altri, scrivici. Qui non si fanno promesse da brochure, ma se una risposta la conosciamo, te la diamo. E se non la sappiamo… cerchiamo insieme la strada giusta.